Intervista di fine stagione a Gabriele Berri

31.07.2013 09:22

Alla fine i tuoi allievi non sono riusciti nell’impresa.

Berri: Vero, ma se penso a come sono andate le cose …

Cioè ?

Berri: Se “riavvolgo il nastro” di questa stagione rivedo un gruppo di ragazzi che non avevano la minima consapevolezza dei propri mezzi, ma ora dopo i risultati ottenuti…

Quindi, sei rammaricato ?

Berri: Solo in parte, perchè al di là del fatto che Trieste e Pro Recco sono arrivati davanti a noi, e quindi onore a loro, io dopo questa esperienza sono maggiormente convinto che la mia squadra non è stata affatto inferiore a loro.

Qualcuno forse all’inizio dell’anno avrà pensato che gli allievi della Dimeglio Lavagna 90 erano stati solo fortunati, prima a qualificarsi per le fasi nazionali e poi alle semifinali, ma se siamo arrivati fino a qui, non è stato un puro caso.

Purtroppo noi abbiamo sbagliato molto e in certi occasioni non ti puoi permettere di farlo. Tuttavia i ragazzi crescono e queste esperienze servono, nella vita sportiva e non.

Se tornassi indietro di qualche giorno cosa cambieresti?

Berri: Proprio nulla, perchè tutto ciò che è accaduto ha comunque una sua importanza: anche il faticosissimo viaggio in pullman fatto nella calda giornata di venerdì. E’ infatti stato uno splendido momento di convivenza con i pari età della Pro Recco, utile per rafforzare, al di là delle proprie appartenenze, quei legami di amicizia che lo sport in genere rafforza e che dureranno una vita intera.

Cosa “ti porterai dentro” di questa esperienza lavagnese in quel di Napoli ?

Berri: Tantissime cose, a partire dalla cordialità e disponibilità dell’intero Circolo della Canottieri Napoli e dell’Acquachiara che ci hanno dato la possibilità dello spazio acqua per “far sgranchire le gambe” ai miei ragazzi sia venerdì pomeriggio che sabato mattina.

E poi il tifo, generalmente rivolto a noi che, forse al di là delle singole convenienze, era per la squadra di più umile provenienza e solo sulla carta più debole.

Ma più di tutto mi porterò dentro la reazione della squadra, peraltro sottoleva, subito dopo la sconfitta contro il Trieste. In quella occasione ho colto nei miei allievi la voglia di riscatto, ma soprattutto la consapevolezza di essere un gruppo che con l’applicazione ed il “lavoro” duro si può andare lontani. E questi ragazzi se vorranno, potranno andare lontano.

Ma ora che cosa succede ?

Berri: Per me e per alcuni ragazzi la stagione di pallanuoto non è ancora finita, perchè proprio oggi partiamo per un “summer camp” a Malta dal mio amico Marco Risso.